Recentemente ho sentito (non saprei dire dove, forse in tv o forse l'ho letto) un'affermazione attribuita a Pascal, secondo cui per essere felici bisogna coltivare una ricca schiera di sogni impossibili: immagini meravigliose, situazioni idealizzate che ci possano piacere e che siano irragionevolmente belle, perfette e desiderabili. Non importa se è impossibile che si realizzino: anzi, è un bene, in quanto non potendosi avverare, ma essendo bellissime, mantengono vivo il nostro interesse e ci danno stimolo e gioia di vivere semplicemente perchè le desideriamo.
Se pensate in modo "sano", senza farne cioè una meta vera e propria che non potrebbe essere raggiunta, possono illuminare il nostro tempo come stelle lontane, punte di diamante che non raggiungeremo mai ma che impreziosiscono il quotidiano, quando si getta lo sguardo al cielo.
Viceversa, quando un nostro sogno si realizza, il desiderio si spegne non appena raggiungiamo la meta. E il vuoto che rimane è fonte di tristezza. E occorrono altri sogni per muovere il cuore.
giovedì 22 novembre 2007
Mantenere sogni impossibili
Pubblicato da
Marco
alle
17:23
Etichette: divagazioni, filosofia
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